La storia di Aziz
Siamo alla fine di luglio, e davanti a noi c'è Aziz. In mano ha la lettera di dimissioni dalla Cidiesse.
Il giorno prima è andato al CAF ha chiuso la posizione con la cooperativa e si è recato all'agenzia interinale che lo assumerà per il periodo di prova, cui seguirà l'assunzione diretta presso una bella ditta del milanese. Orgoglioso ci mostra il caschetto nuovo e la dotazione degli attrezzi da appendere alla cintura.
Aziz, a 15 anni arriva in Italia con uno dei tanti rottami che sbarcano a Lampedusa.
Nel suo viaggio non è morto nessuno.
All'arrivo lo separano dai ragazzi più grandi che lo hanno protetto per una parte del viaggio. Con in tasca il piccolo tesoretto dei risparmi di famiglia un ragazzino è sempre una preda facile.
Ora il tesoretto non è più un problema, il passaggio è costato l'equivalente di 3.000 euro. In tasca ha solo spiccioli.
Dopo circa una settimana al centro di raccolta lo mettono su un traghetto che lo porterà in Sicilia, presso una comunità per minori.
Abiti puliti, cibo, docce, breve corso di italiano. Un mese. Poi qualche euro, un cambio pulito e un treno per Milano.
Lo intercetta una pattuglia della polizia in servizio presso la stazione di Centrale. Sono due settimane che dorme in stazione.
Dalla questura, dove lo inquadrano come minore, alla presa in carico del servizio sociale, Aziz, entra in una comunità per minori a Milano, che qualche mese dopo lo presenta a Cidiesse.
16 anni in Cidiesse. Il minimo per cominciare a lavorare.
Iniziamo. Vediamo Aziz per qualche colloquio per reciproca conoscenza. Nel frattempo sistemiamo i documenti e le pratiche amministrative.
Aziz ottiene dal servizio sociale la certificazione di svantaggio in quanto minore non accompagnato. Senza di questa non avremmo potuto prenderlo.
Si procede anche con la visita del Medico del Lavoro, la formazione Generale e Specifica sulla sicurezza e la distribuzione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI).
Aziz inizia quindi la sua prima fase. La Fase Entry. Occasione per capire cosa significa fare il cablatore e sperimentarsi sull'orario settimanale di 38 ore. E' durante questo periodo che può durare da 2 a 4 mesi che emergono i limiti e le difficoltà, ma anche le capacità manuali, la velocità di apprendimento e l'acquisizione del metodo di lavoro.
Il percorso formativo prosegue e Aziz supera anche le altre fasi formative senza grandi problemi. Unico vero scoglio è la lingua italiana, che Aziz non ha mai perfezionato soprattutto perché il tempo libero lo passa con i suoi connazionali.
Prima di finire il percorso Aziz ha chiesto ferie per tornare a trovare la sua famiglia, che non vedeva da quasi tre anni. Al ritorno, a due mesi dal termine della sua formazione ha iniziato l'ultimo step formativo, dove ha imparato come si scrive un curriculum.
Come ci si prepara e ci si presenta ad un colloquio di lavoro.
Come si trova un'offerta vera tra la spazzatura che ti mette la rete, se usi il computer per la ricerca del lavoro.
Che cosa è un'agenzia interinale (tra tante finte) e cosa è un centro per l'impiego.
Cosa è la legge 300 a tutela dei lavoratori. Diritti ma anche doveri.
Due anni, circa 3.500 ore formative. Aziz ha avuto il tempo per capire, per imparare, per crescere. Ed oggi ci saluta con una foto via Facebook, davanti al palazzo che la sua ditta sta cablando (linee di servizi e domotica). Caschetto giallo in testa e un po’ di sicurezza. Noi siamo convinti che anche Aziz, come gli altri ragazzi della Cidiesse, ora ha in tasca delle buone carte da spendere per costruire il suo futuro.
Come gli altri forse passerà per un saluto, altrimenti lo rivedremo per le pratiche amministrative del 730 e sarà occasione per rivederlo e farci raccontare un po’ dei suoi progetti. Nel frattempo lo terremo d'occhio tramite i social e qualche messaggio Wathsapp