Minori Stranieri Non Accompagnati: il lavoro come garanzia di integrazione
La Messa Alla Prova nel processo penale minorile. Il metodo Cidiesse
PREMESSA – Nella condizione di Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) i ragazzi non hanno nessuno, genitori o parenti, che li accompagni. Per questa ragione la legge 47 del 2017 (conosciuta come legge Zampa) li tutela prevedendo un “accompagnamento”. Con l'espressione "minore non accompagnato", in ambito europeo e nazionale, si fa riferimento allo straniero “cittadino di Stati non appartenenti all'Unione europea o apolide” di età inferiore ai diciotto anni, che si trova, per qualsiasi causa, nel territorio nazionale, privo di assistenza e rappresentanza legale (art. 2, D.Lgs. n. 142/2015 e art. 2, L. n. 47/2017). (per maggiori info: https://temi.camera.it/leg19/post/msna-quadro-normativo.html ) - La Cidiesse si occupa da tempo di MSNA, assistendo direttamente ad un notevole cambiamento delle “caratteristiche generali” presentate. In maniera evidente si è andati verso l’accoglienza di ragazzi con sempre meno competenze linguistiche italiane, e una crescente problematicità dal punto di vista caratteriale, comprese lacune consistenti nell’ambito delle competenze trasversali. Per questi fatti abbiamo dovuto personalizzare maggiormente i nostri progetti di formazione di Identità Lavorative e di Inclusione Sociale. Spesso anche facendoci indebitamente carico dell’acquisizione delle basi della lingua italiana, in quanto le certificazioni linguistiche nono sempre corrispondono ad una necessaria soglia base effettiva. Presentiamo qui di seguito un paio di situazioni al fine di far apprezzare quanto detto.
Breve storia di Agir Giovane ragazzo albanese arrivato in Italia senza nessun appoggio da parte della famiglia o di un parente. Facente quindi parte dei MSNA, che partono dal loro Paese d’origine spinti dalla necessità di trovare condizioni migliori, spesso con l’idea di una facilità inclusiva che non rispecchia per nulla la complessa e sfaccettata realtà italiana. Agir viene presentato a Cidiesse da una Comunità per Minori del Comune di Milano, dice di avere 16 anni appena compiuti e possiede un diploma di terza media. Alle prime, si presenta puntuale agli incontri di conoscenza. In breve si dimostra interessato a diventare un lavoratore in Italia e si predispone quindi l’ingresso nel percorso formativo. Come nostra prassi, firma il contratto di assunzione come aiuto cablatore, che gli dà, per la prima volta nella sua vita, tutte le garanzie inerenti ad un contratto di lavoro. Inoltre gli consentirà di ottenere il permesso di soggiorno per fini lavorativi, una volta terminato il percorso MSNA. Con ciò, la parte di retribuzione che riuscirà a mettere da parte durante il periodo formativo, gli potrà consentire maggiore agio anche nella ricerca di una soluzione abitativa. Agir si è dimostrato da subito molto refrattario alle indicazioni fornitegli e poco collaborante già a partire dai primi corsi sulla sicurezza. La questione della comprensione della lingua italiana si è evidenziata, anche per lui, come grande scoglio. Gli operatori di Cidiesse devono hanno dovuto spendere tante ore della presenza sul posto di lavoro del ragazzo ad insegnargli le basi per la comprensione delle parole fondamentali, al fine di potersi semplicemente capire/spiegare correttamente, oltre la comprensione della sicurezza sul lavoro e delle indicazioni per poter lavorare. Più lentamente degli altri ragazzi ha imparato le lavorazioni base e poi ha proceduto all’uso delle macchine per le lavorazioni un po’ più complesse. Tutto è proceduto con grande impegno e serietà. Dalle osservazioni in laboratorio fatte dall’equipe educativa, è però emerso uno sbilanciamento delle acquisizioni: mentre si sentiva più sicuro del proprio lavoro in officina per le parti meccaniche, al cablaggio, che richiede molti più passaggio linguistici e mentali, si mostrava in considerevole difficoltà. Anche a detta del ragazzo, questa parte della formazione risultava più ostica. Con lui e in accordo con l’Ente Inviante, si è proceduto per stabilizzare le competenze acquisite e per valorizzare la parte del lavoro in cui funzionava decisamente meglio, al fine di consentirgli di affacciarsi la mondo del lavoro attraverso queste. Intanto, durante il periodo formativo il ragazzo è passato dall’essere adolescente all’essere un giovane adulto. Nel corso di questo periodo si sono dovuti anche prendere in considerazione tutti quegli atteggiamenti provocatori tipici dell’adolescenza, convogliandoli sul lavoro e facendoli diventare motore per l’attività produttiva. Sempre in pieno accordo e in coordinazione con gli atri autori della rete di lavoro. Grazie alla presenza attiva di tutti gli interlocutori, è stato possibile dare al ragazzo gli strumenti per far crescere la personalità e la professionalità del ragazzo, in direzione di un inserimento socio-lavorativo. Agir ha concluso il percorso formativo in Cidiesse da poco e recentemente ha mandato sue notizie relative al fatto che ha trovato lavoro presso una ditta, sta facendo il periodo di prova.
Breve Storia di Axel Ci viene riferito che Axel si è presentato al Servizio Sociale e gli è stato assegnato un posto in una comunità sul territorio del comune di Milano. Gli educatori della comunità, conoscendo la Cidiesse, la contattano perché, a loro detta, Alex ha i requisiti per intraprendere la formazione da noi proposta. Diversamente da quando la segnalazione ci arriva da un Ente specializzato in Scouting Aziendale, emergono spesso sorprese in merito al bilancio delle competenze. A partire dal fatto che, mentre ci era stato presentato come un ragazzo capace di interloquire in italiano e poco interessato alle attività manuali, nei colloqui di conoscenza emerge una discreta manualità e una lacunosità spaventosa nella comprensione della lingua. Questo “errore di valutazione” ci siamo resi conto essere comune per alcune Strutture, in quanto tendono ad attribuire il livello in relazione al confronto con gli altri utenti presenti. In questi casi, si tratta di ritarare il programma in base ai livelli rilevati e comunicarli alla rete, al fine di realizzare un progetto il più possibile reale, condiviso e perseguibile per il ragazzo. Dopo le consuete pratiche di assunzione, il ragazzo è entrato in percorso, con addosso il peso di dover imparare l’italiano dedicandosi particolarmente all’apprendimento. In breve, la difficoltà di comprensione linguistica, il suo poco studiare l’italiano e la pressione di due amici albanesi che gli interpretavano i discorsi in maniera non corretta, lo hanno portato in netta contrapposizione con i responsabili della formazione. Si è aggiunta inoltre la dichiarazione, da parte di Axel, di non voler migliorare l’italiano, con la seguente motivazione: “Non mi serve, tanto trovo lavoro lo stesso e pagato tanto”. In questo caso, come abbiamo già fatto per altri ragazzi, si è dovuta riunire la rete, al fine di orientare correttamente il ragazzo e cercare di farlo uscire dal soggiogo degli amici. Con l’intento di permettergli di trovare degli obiettivi realistici e un percorso adeguato al loro raggiungimento. Attraversando le 1000 incomprensioni della situazione, ad oggi Axel comprende meglio l’italiano, riesce a rispettare le regole sul posto di lavoro, perché ne ha compreso il senso, e si è accorto di quanto prima, non campendo a pieno i discorsi, si lasciava prendere anche dagli aspetti emotivi, spesso irosi. Con ciò, ha capito il senso dell’essere ripreso dai formatori, ed è migliorato, di conseguenza molto, anche sul piano del lavoro pratico. Le aspettative irragionevoli relative al guadagnare molto senza saper fare nulla, sono scomparse, lasciando spazio ad una dimensione più reale di approccio al lavoro: la logica di un aumento progressivo delle competenze e una conseguente richiesta di retribuzione fanno ormai parte di lui. Possiamo anche dire che, il rischio di essere reclutato da organizzazioni illegali, è per lui svanito ed ha lasciato spazio all’intenzione di fare parte del mondo del lavoro regolare.
Tutori volontariCome abbiamo visto sopra le situazioni non sono semplici e serve molta partecipazione e impegno, in particolare di persone competenti. Sembra che sempre di più si renda necessario avere degli “accompagnatori” per i ragazzi stranieri. Dei tutori che li affianchino nei percorsi di integrazione sociale nel nostro complesso Paese e li aiutino a colmare le lacune. La formula del tutore volontario può andare in questa direzione, è un servizio che è regolamentato dalla legge Zampa: si tratta di un privato cittadino che dà la sua disponibilità ad esercitare la rappresentanza legale di un MSNA. Se hai più di 25 anni puoi farlo anche tu, per informazioni: google – “tutori volontari” o www.garanteinfanzia.org
Dott.ssa Polo 110 e lode Lo scorso 22 ottobre Camilla Polo, presidente della commissione Politiche sociali del Municipio 3, studentessa di giurisprudenza, ha discusso la sua tesi di laurea che ci riguarda, per l’argomento di fondo trattato “La Messa Alla Prova nel processo penale minorile”. In particolare ha fatto un approfondimento sul “Metodo Cidiesse” e come questo contribuisca in maniera significativa alla positiva conclusione della Messa Alla Prova. Ha ripreso il fatto che la nostra formazione ha come esito l’inserimento stabile nel mondo del lavoro ed un crollo della recidiva sotto il 10%. Camilla era stata accolta in Cidiesse ed accompagnata dalla nostra équipe educativa alla scoperta della metodologia applicata, frutto di anni di esperienza, e da prassi consolidate. Un grazie di cuore a Camilla che, grazie al suo scritto, ci ha dato anche un ulteriore spunto per riflettere sul nostro operato e consolidare la consapevolezza del nostro lavoro sociale, che si conferma anche per i numeri sempre in crescita dei ragazzi che concluso positivamente l’iter formativo, costruendo la loro nuova Identità di lavoratore, base per l’inserimento socio-lavorativo.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
CENA D’AUTUNNO! Il 27 novembre prossimo ci sarà la tradizionale cena di autunno. Sarà come sempre l’occasione per vederci in un clima conviviale per parlare di tante cose, tra cui dell’andamento dell’attività Istituzionale di Cidiesse, condividere con i soci e gli amici che parteciperanno i successi e le difficoltà della nostra attività sociale. Nonché presentare quali saranno i possibili sviluppi futuri. Per noi che lavoriamo quotidianamente in Cidiesse è importante avere la vostra presenza, segno tangibile di condivisione e sostegno agli operatori e all’operare. La nostra mission assume un valore più grande se frutto della collaborazione e della presenza di una comunità allargata. Consapevoli del fatto che i bisogni sociali della nostra città sono sempre più numerosi, riteniamo sia necessario un modellamento della comunità tutta per sostenere chi cerca di dare risposte concrete alle lacune di welfare che il Sistema Pubblico, nonostante gli sforzi, ancora presenta. VI ASPETTIAMO NUMEROSI CON FAMILIARI E AMICI (è necessario prenotarsi entro il 24 novembre)
Ricordo che potete sostenere Cidiesse! Le modalità le trovate al link https://www.cidiesse.org/sostienici
Antonio Baldissarri