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Pensare i giovani: dai bisogni ai progetti. Un convegno al carcere Beccaria

Lo scorso 6 giugno abbiamo partecipato al convegno organizzato presso il teatro dell’Istituto Penale Minorile Beccaria “Pensare i giovani: dai bisogni ai progetti”. Un momento di confronto in cui oltre alla direzione del carcere hanno partecipato magistrati della procura e del tribunale dei minori, funzionari e rappresentanti degli enti pubblici e i rappresentanti delle organizzazioni del privato sociale.

L’introduzione da parte dell’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini ha focalizzato l’attenzione sul concetto deleterio di determinismo nell’approccio con i ragazzi che commettono reati come se per loro il destino fosse già segnato. Invece ogni ragazzo racchiude in sé un mistero di libertà che presuppone che la sua storia, ancora così giovane, non sia già scritta ma ancora tutta da scrivere. Sta agli adulti aiutare i ragazzi a scoprire i loro veri talenti, ma soprattutto nell’aiutarli a “trafficare” con essi al fine di realizzare se stessi in un’ottica di chiamata alla felicità che è un diritto inalienabile di ogni uomo. Questo è lo spirito che deve animare gli operatori nella relazione con i ragazzi.

Il convegno ha permesso di illustrare la peculiarità e lo spirito delle sentenze emesse dal tribunale minorile che non si limitano al solo accertamento del fatto reato, ma sono sostanzialmente rivolte a ri-orientare i percorsi di vita dei ragazzi. Questo processo implica investire molto impegno e competenza sulle attività di progettazione che riguardano loro stessi e i contesti micro-sociali e tutto ciò che consente di ricollocarsi e riappropriarsi di opportunità e connessioni per costruirsi un futuro.

I ragazzi del Beccaria, coordinati dall’avvocato Francesca Vitale, hanno dato vita a una lettura a più voci di alcuni brani del testo di Elvio Fassone “Fine pena: ora” che dà grande risalto al principio costituzionale del valore riabilitativo della pena. A conclusione della giornata la tavola rotonda nella quale hanno partecipato i portavoce di 6 tra enti ed associazioni e il Cappellano del Beccaria don Gino Rigoldi, hanno portato la loro testimonianza sulle attività a favore dei minori del circuito penale.